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MANN - Museo Archeologico Nazionale di Napoli Il MANN è tra i più antichi e importanti al mondo per ricchezza e unicità del patrimonio e per il suo contributo offerto al panorama culturale europeo. Fu Carlo III di Borbone, sul trono del Regno di Napoli dal 1734, che promosse l’esplorazione delle città vesuviane sepolte dall’eruzione del 79 d.C. e curò la realizzazione a Napoli di un Museo Farnesiano, trasferendo dalle residenze di Roma e Parma parte della ricca collezione ereditata dalla madre Elisabetta Farnese. Il figlio Ferdinando IV riunì nell’attuale edificio (sorto alla fine del 1500 con la destinazione di cavallerizza e dal 1616 fino al 1777 sede dell’Universita) la Collezione Farnese e la raccolta di reperti vesuviani. Nel 1860 divenne Nazionale e nel 1957, con Il trasferimento della Pinacoteca a Capodimonte, divenne Archeologico. |
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Il museo si articola su 4 livelli. Il piano terra ospita la statuaria greco-romana della Campania antica e la Collezione Farnese. Nata per volontà di Alessandro Farnese, è costituita prevalentemente da sculture busti, gemme e altri reperti provenienti dai palazzi e siti farnesiani a Roma. Una delle opera d’arte, tra le principali esposte, è sicuramente Il Supplizio di Dirce o Toro Farnese, splendido gruppo sculltoreo (la più grande scultura dell'antichità mai ritrovata) rinvenuto nelle Terme di Caracalla durante gli scavi voluti da papa Paolo III Farnese. Tra il piano ammezzato e il primo piano le Collezioni pompeiane, sono il frutto delle prime esplorazioni archeologiche promosse a partire dal 1738 a Ercolano, Pompei e i vari siti vesuviani. Tra i capolavori troviamo il grande mosaico della Battaglia di Isso, 333 a.C., raffigurante il macedone Alessandro Magno contro il persiano Dario III. |
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Sempre al piano ammezzato c'è il Gabinetto Segreto, in cui sono raccolti i vari reperti a soggetto erotico o sessuale che man mano venivano alla luce negli scavi di Pompei ed Ercolano. Tra le altre collezione conservate ha rilievo la Collezione Cumana con vasi dipinti a figure nere e a figure rosse, rinvenuti nelle sue necropoli. Al piano seminterrato si scopre la Collezione Egiziana, terza per importanza in Italia dopo i Musei Vaticani ed il Museo Egizio di Torino. Il nucleo principale della raccolta è costituito da – amuleti, frammenti di obelischi, oggetti votivi, diversi steli e statuette – provenienti dalla ricchissima collezione settecentesca del cardinale Stefano Borgia. Sempre al piano seminterrato la Collezione Epigrafica, con iscrizioni dal grerco e dal latino e affreschi da Pompei. |
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Al primo piano e alla fine dello scalone monumentale c'è il Salone della Meridiana, dalla meridiana solare inserita nel pavimento sul finire del ‘700, con la volta affrescata nel 1781 da Pietro Bardellino e alle pareti tele di Giovan Evangelista Draghi che raffigurano i Fasti Farnesiani. Dopo un grande lavoro di ripristino sono stati riaperti al pubblico il Giardino delle Camelie e il Giardino delle Fontane. Particolarmente suggestiva è la fontana in porfido rosato denominata "Gran Tazza in porfido Farnesiana".
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VIDEO: |
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Pompei al MANN |
Museo Archeologico di Napoli, 2023 [11'01] |
Claudio Maccherani, 2021 |