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Otricoli / "Ocriculum" L'antica Ocriculum è stata una città alleata di Roma già nel 308 a.C. ed eretta a municipio nel 90 a.C. Del centro romano restano rovine del teatro, dell'anfiteatro, delle terme, di un mausoleo, di un pezzo della Via Flaminia e delle Sostruzioni. Le "Sostruzioni" rappresentano uno dei monumenti più caratteristici e imponenti di Ocriculum, un complesso lungo 80 metri e costituito da 12 ambienti a volta disposti su due piani, costruito con lo scopo di contenere il terreno per sostenere un edificio pubblico di cui non rimane traccia, un capitolium o un edificio che faceva parte di una grande terrazza di un santuario dedicato alla Dea Valentia, dea della "guarigione". |
Valentia sarebbe stata adorata dagli aborigeni sul colle Palatino di Roma e si tramanda che questo fosse il nome primevo di Roma, nome segreto e impronunciabile da cui deriverebbe il saluto romano "Vale". Tra le sculture è particolarmente noto lo Zeus di Otricoli, copia di età imperiale di un'opera di Briasside, oggi ai Musei Vaticani, così come gli splendidi mosaici delle Terme. Ocriculum era munita di un porto fluviale, sul Tevere, detto "Porto dell’Olio", che rese prospera la città, per gli abbondanti commerci in prodotti fittili e in olio, di cui il territorio circostante è tutt'ora ottimo produttore. Il porto rimase una fondamentale arteria di trasporto fino a tutto il ‘700. L'area archeologica romana, una città non recintata attraversata dall'antica Via Flaminia, si trova vicina a Otricoli, città che si alza sopra le rovine del primo insediamento Sabino-umbro.
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