Baia di Sorgeto (TERME a mare)

 

 


Vera, Giardini "La Mortella", 18/07/2021

Sulle tracce degli antichi Greci
Claudio Maccherani, Perugia, 2020

14 - Isola di ISCHIA

16-20 luglio 2021
[Claudio, Vera Lúcia de Oliveira]

[CLICK per ingrandire le foto]


cavalli fittili, Museo di Pithecusae, Lacco Armeno (foto Vera Lúcia de Oliveira, 17/07/21)


idolo fittile seduto, X sec.a.C.

 

Tramonto a Forio, 18/07/2021

PISCHIA-PITHECUSAE, PRIMA COLONIA della MAGNA GRECIA

"In origine ISCHIA era PITHECUSAE, la prima colonia della Magna Grecia, fondata nel 775 a.C. dai Greci di Eretria e di Calcide sull’Eubea, un’isola situata nel Mar Egeo. Ciò che spinse Calcidesi ed Eretriesi a stanziarsi in questo luogo non fu la fertilità del suolo o la presenza di aree pianeggianti da coltivare, vista la natura vulcanica e la difficile conformazione del territorio, ma la sua posizione strategica al centro del Mediterraneo, che lo rendeva un’ottima base per gli scambi commerciali con la vicina isola d’Elba, abitata dagli Etruschi. Proprio grazie alla sua funzione di crocevia tra diversi popoli, in questa colonia mercantile si venne a creare una vera e propria società multietnica, costituita da Greci, Etruschi, Fenici e probabilmente anche Cartaginesi. Se oggi  possibile fare luce sulle origini dell’isola verde (così chiamata per l’abbondante presenza di un materiale tufaceo dell’omonimo colore), è grazie all’archeologo tedesco Giorgio Buchner, il quale intraprese gli scavi nella località di San Montano, nel comune di Lacco Ameno, dal 1952 al 1961. Ciò che ha rivoluzionato il parere degli storici dell’epoca, i quali ritenevano che fosse Cuma la prima colonia del Mediterraneo, fu il ritrovamento di un reperto archeologico di notevole importanza: la coppa di Nestore.


"Coppa di Nestore", VIII sec.a.C.

La coppa è una kotyle (κοτύλη), una piccola tazza di 10 cm, di uso quotidiano, decorata a motivi geometrici, che è stata ritrovata nella necropoli di San Montano, all’interno di una tomba a cremazione di un fanciullo di 10 anni. Tale reperto reca un’incisione laterale che si è rivelata essere uno dei primi esempi di scrittura greca, risalente all’ultimo quarto dell’VIII secolo a.C. Sulla coppa sono riportate le seguenti parole: «Νέστορος εἰμὶ εὔποτον ποτήριον ὃς δ’ ἂν τοῦδε πίησι ποτηρίου αὐτίκα κῆνον ἵμερος αἱρήσει καλλιστεφάνου Ἀφροδίτης» [Io sono la bella coppa di Nestore, chi berrà da questa coppa subito lo prenderà il desiderio di Afrodite dalla bella corona]. Tali parole si riferiscono a quanto descritto nell’XI libro dell’Iliade, v. 632, in cui si narra della leggendaria coppa dell’eroe acheo Nestore, figlio del re di Pilo Neleo e di Cloride, tanto grande che occorrevano quattro persone per spostarla. Fu sempre Buchner a condurre indagini approfondite sul nome originario dell’isola, detta Pithekoussai, forma ellenizzata che designava un antecedente toponimo (...)"

[tratto da un'articolo di Giulia Verruti del 20/04/2018 comparso su grandenapoli.it]

I primi insdiamenti umani a Ischia risalgono al Neolitico (55.000 anni fa) e le prime testimonianze di popolazioni autoctone risalgono al 3.500 a.C. Poi la colonia Greca del 775 a.C. (di cui sopra). Nel 474 l'isola passò sotto la dominazione del tiranno di Siracusa Gerone I (che vi costruì il Castrum Gironis, poi divenuto Castello Aragonese)  e, dal IV secolo a.C., dopo le guerre sannitiche, sotto il dominio di Roma. Della dominazione romana i resti, in località Carta Romana, dell'insediamento industriale sommerso di Aenaria con fonderia di piombo e stagno e fabbrica di vasellame. Con la decadenza dell'Impero Romano, Ischia subì i saccheggi di Visigoti (410) e Vandali (430) e nel 493 entrò a far parte del regno ostrogoto di Teodorico e nel 536 fu conquistata dai bizantini di Belisario.

Tra il IX  e il X secolo fu soggetta alle scorrerie dei Saraceni, che però mai riescono ad espugnare il Castello. Dal XI al XV secolo l'isola passa sotto il dominio di Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi e il Castello, passando sotto le varie dominazioni, viene conquistato nel 1423 dal re Alfonzo I d'Aragona.

Nel 1544 l'isola viene saccheggiata dal feroce turco Barbarossa che, per vendicarsi della sconfitta subita 10 anni prima a Tunisi, uccide circa 2.000 ischitani e ne schiavizza 7.000. Poi si susseguono le dominazioni spagola, austriaca, francese e borbonica, finchè nel 1860 entra a far parte del Regno d'Italia.

GEOLOGIA

L’Isola d’Ischia, che è interamente vulcanica, ha iniziato a formarsi circa 150.000 anni fa, i primi crateri nelle vicinanze di Campagnano non lontano dal Castello Aragonese. La roccia sulla quale è stato costruito il Castello Aragonese è essa stessa un vulcano, il terzo più antico dell’Isola. In cinque distinte fasi eruttive sono fuoriusciti i materiali che attualmente compongono l'isola. I prodotti più antichi sono il frutto di un’attività vulcanica prevalentemente di tipo esplosivo, con depositi spessi circa 100 mt che testimoniano violente eruzioni. Alla seconda fase segue lo sprofondamento della parte centrale dell'isola e una lunga fase di quiescenza terminata 55.000 anni fa. Nella terza fase si colloca l'eruzione che ha formato il Tufo Verde, nella zona meridionale dell'isola. Il Tufo Verde è probabilmente rimasto sott’acqua fino a circa 28.000 anni fa, epoca cui viene datata l’emersione dell’intero blocco che ha formato Monte Epomeo (789 mt). Una quarta fase si ha intorno a 22.000 anni fa, mentre 10.000 anni fa è iniziata la quinta fase di attività che è durata fino all'eruzione dell'Arso del 1302.  In tutta l'Isola di Ischia si contano più di 40 VULCANI.

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 Museo di
 PITHECUSAE

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 Villa ARBUSTO

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 Baia di SORGETO

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 Giardini
 "LA MORTELLA"

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 FORIO e tramonto

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 ISCHIA Ponte e
 Castello Aragonese

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 SANT'ANGELO"

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 PANZA (di Forio)

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 la "traversata"

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Museo di Pithecusae, Villa Arbusto


mappa dell'Isola d'ISCHIA

MUSEO di PITHECUSAE, al primo piano del plesso principale di Villa Arbusto, illustra la storia dell'isola d'Ischia dalla preistoria all’età romana e la sua storia geologica. Fu fondato nel 1978, quando il Comune di Lacco Ameno, coadiuvato dalla Soprintendenza Archeologica per le Province di Napoli e Caserta, acquistò Villa Arbusto per realizzarvi il complesso museale che conserva i più antichi reperti greci in Italia.

VILLA ARBUSTO, dal toponimo della località ove sorge in incantevole posizione panoramica di fronte al promontorio di Monte di Vico, il sito dell'acropoli di Pithecusae, inizia la sua storia nel 1785, quando il Duca di Atri Don Carlo Acquaviva acquistò la masseria ivi esistente e vi costruì la villa. Nel 1952 fu acquistata e restaurata dall'editore Angelo Rizzoli, imprenditore ancora oggi molto amato dagli ischitani.


Vera, ristorante "Da Gisella", 17/07/21

La Baia di SORGETO è una cala a forma di mezzaluna con spiaggetta rocciosa circondata da pareti verticali con una sorgente termale che si riversa direttamente in mare, permettendo di fare il bagno scegliendo la temperatura dell'acqua allontanandosi o avvicinandosi alla sorgente termale da cui fuoriesce acqua calda a 90°. L'accesso è libero, un posto dove il vulcanesimo vibra sprigionando fonti bollenti che fuoriescono dalle rocce e arrivano al mare. Si raggiunge solo a piedi mediante una scalinata di 129 gradini, cui si sommano i 60 gradini di una seconda scalinata sovrastante. Sopra c'è il buon Ristorante "Da Gisella".

I Giardini LA MORTELLA, sul promontorio di Zaro nel comune di Forio, sono stati creati a partire dal 1958 da Lady Susana Walton, moglie di origine argentina del compositore inglese Sir William Walton. I Walton arrivarono ad Ischia nel 1949 dapprima in una casa in affitto, ma poi acquistarono un terreno nella località Le Mortelle (dal nome di cespugli di mirto - Myrtus communis - che crescevano fra le rocce) e la proprietà fu chiamata La Mortella. Lady Walton ha sviluppato il giardino per più di 50 anni, all'inizio con l'aiuto ed i consigli del paesaggista Russell Page, poi esclusivamente seguendo la propria ispirazione. Rimasta vedova nel 1983, Susana apre il giardino al pubblico nel 1991 e crea la Fondazione William Walton in Italia che ora amministra il giardino.

Il Giardino si estende per più di due ettari ed ospita circa 3000 specie di piante rare ed esotiche.

FORIO è il comune più esteso di Ischia, conserva ancora i segni delle invasioni saracene sull'isola, quali il grande Torrione. Tra le sue numerose chiese, la Chiesa di Santa Maria Visitapoveri, del XVII secolo, dedicata a Santa Maria delle Grazie, con struttura a duplice facciata  e la stupenda, nella sua semplicità, Chiesa di Santa Maria del Soccorso, del XIV secolo, in stile greco-bizantino, con al suo interno singolari modellini di velieri quali ex-voto.

ISCHIA Ponte nel XVIII secolo è stata la città più popolosa e ricca dell'isola e Il suo porto era il più importante fino al 1853, quando fu costruito il Porto Borbonico sull'antico lago vulcanico detto Lago del Borgo. La sua storia è indissolubilmente legata a quella del CASTELLO Aragonese che svetta su un isolotto di roccia magmatica collegato alla terraferma da un ponte in muratura di 220 metri costruito del 1441 da Alfonso d'Aragona. La prima fortezza fu costruita nel 474 a.C. dal siracusano Gerone, venuto in aiuto ai cumani nella guerra contro gli Etruschi. È sempre stato rifugio degli ischitani dalle invasioni barbariche e dalle incursioni saracene, abitato fino al XVIII secolo. All'inizio del 1700 la rocca ospitava 1892 famiglie, il Convento delle Clarisse, l'Abbazia dei Brasiliani di Grecia, il Vescovo col Capitolo ed il Seminario, il Principe con la guarnigione. Vi erano 13 chiese e 7 parrocchie.

SANT'ANGELO è uno dei centri più affascinanti dell'isola, antico borgo di pescatori, oggi luogo di ritrovo del turismo d'elite, circondato da diverse terme. La Chiesa di San Michele Arcangelo, che era sulla cima dell'isolotto di Sant'Angelo prospiciente il paese, a seguito dei bombardamenti degli inglesi del 1808 fu spostata sulla collina della Madonnella, ove attualmente si trova. La sua Piazzetta rivaleggia con quella di Capri.

PANZA è una antica e unica frazione di Forio, in un territorio abitato fin dal Neolitico, il cui nome deriva da quello romano di Panza Vicus. Sempre esposta alle escursioni dei pirati saraceni, nel 1544 subì l'invasione dei turchi del Barbarossa che massacrarono, stuprarono e schiavizzarono migliaia di ischitani. Le 7 torri costruite nel 1576 non risolsero del tutto il problema delle invasioni piratesche, che continueranno a mietere vittime fino al 1800.

la "traversata" da Pozzuoli all'Isola d'Ischia permette di ammirare dal mare il Golfo di Pozzuoli, Baia, il Castello Aragonese di Baia, Bacoli, Capo Miseno, il Monte di Procida, la costa cumana, l'Isola di Procida (dove il traghetto fa scalo) e il Castello Aragonese di Ischia.


Vesuvio, 16/7/2021


Baia di Sorgeto (TERME a mare)


la nostra casa di Panza, 16-20/07/2021


"gozzo", Ischia Ponte, 18/07/2021


Forio, 18/07/2021


veliero ex-voto, Chiesa del Soccorso, Forio


Chiesa del Soccorso, Forio, 18/07/2021


Claudio e Vera, Forio, 18/07/2021


Castello Aragonese di Ischia, 18/07/2021


Ischia Ponte, 18/07/2021


Cattedrale dell'Assunta, Ischia Ponte


muli con carretto, VII sec.a.C.


Sant'Angelo, 19/07/202136


San Michele, Sant'Angelo, 19/07


Madonna del Soccorso, Forio


Claudio e Vera, Villa Arbusto


Giardini "La Mortella", Forio, 18/7


Sant'Angelo, 19/07/2021


carrello elettrico, Sant'Angelo, 19/07/2021


Tempio del Sole, Giardini "La Mortella"


Ninfea gigante "Victoria amazzonica"


tavoli dipinti ristorante "Luca 1950", Panza


Vera, Nicola, Maria e Claudio, Panza 20/7/21


Faro di Capo Miseno, Napoli, 16/07/2021


pescatore Golfo di Napoli, 20/07/2021

Claudio Maccherani, 2021