Olimpia, Patrimonio dell'Umanità Unesco


Tempio di Zeus, Olimpia

Sulle tracce degli antichi Greci
Claudio Maccherani, Perugia, 2020

12 - OLIMPIA  (Peloponneso 5)

29 luglio 2019
[Claudio, Vera, Sonia, Godoy, Maria Josè]

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Lotta fra Centauri e Lapiti, Frontone occidentale del Tempio di Zeus, Olimpia, 471-456 a.C.


Philippeion, Olimpia

 

Nike di Paeonios, 420 a.C.

OLIMPIA


Olimpia, Stadio, le nostre ombre

Olympia, centro religioso dell'antica grecia situato nell'Ellade, ai piedi del monte Kronos (Cronio), lungo il Kladeos (Alfeo), nei pressi di Pisa, ebbe grande fama per il santuario di Zeus e per i giochi che si celebravano in onore del dio. Non assunse mai la configurazione di una città vera e propria, ma costituì sempre un agglomerato di templi, edifici e boschi sacri. Il suo c arattere religioso risalente ai tempi preistorici si conservò anche attraverso le migrazioni dei vari popoli che la occuparono e vi istituirono i propri culti. Nell'età Olimpiaa vi predominarono gli Achei, installati a Pisa, i quali veneravano Pelope, che vinto Enomao e sposatone la figlia Ipopodamia, avrebbe introdotto i giochi. Poi nell'XI secolo a.C. si sarebbero sovrapposti i Greci del Nord-Ovest, portatori del culto di Zeus Olimpio, dal quale la località prese il nome di Olimpia. Seguì alla fine del millennio il culto di Era, introdotto dai Dori dell'A, con la conseguenza che di una seconda tradizione che attribuiva l'origine dei giochi a Eracle.

Dall'VIII secolo a.C. Olimpia, con il santuario e l'oracolo di Zeus, il tempio di Era e la ricorrenza quadriennale degli agoni, esercitò una forte influenza non solo sul Peloponneso, ma su tutte le genti greche, divenendo infine il punto di incontro dei Panelleni, della loro unità etnica e coscienza nazionale, con l'esclusione dai giochi da quanti fossero di etnia diversa. Moltitudini sempre più numerose erano attratte dalla magnificenza dei giochi. 

La statua di Zeus di Fidia (dedicata dagli Ateniesi dopo la vittoria sui Persiani), il "tesoro" elevato dai Siracusani nell'Altis (dopo la battaglia di Imera), lo scudo d'oro donato dagli Spartani (dopo la battaglia di Tanagra contro Atene, 457 a.C.) e il santuario di Zeus elevato dagli Elei, fecero ben presto di Olimpia anche un suggestivo centro d'arte. Il controllo su di essa fu esercitato dapprima dai Pisati, poi dagli Elei con l'aiuto degli Spartani, e nel 364 a.C. gli Arcadi se ne impadronirono, ma solo qualche anno dopo Filippo II di Macedonia si arrogò il diritto di assumerne la protezione e Alessandro Magno risollevò il prestigio del santuario facendovi leggere il decreto che imponeva a tutte le città greche di richiamare gli esuli.

Dopo la conquista romana Olimpia rifiorì con Nerone e Adriano, ma in seguito perse ogni importanza politica e religiosa, anche se i giochi continuarono a essere celebrati fino al 394 d.C. Ridotta a un borgo fortificato al tempo delle invasioni barbariche e poi abbandonata, fu ricoperta dalle inondazioni dell'Alfeo. Fu solo nel 1776 che l'archeologo inglese Richard Chandler, con la sua spedizione Society of dilettanti, per primo riportò alla luce le rovine dell'antica Olimpia.


Hermes con Dionisio di Prassitele

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 OLIMPIA

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 Museo A-Musei

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 Museo B-Reperti

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 Museo C-Bronzi

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Olimpia, "scavata" - tra gli altri - dall'archeologo tedesco Ernst Curtius dal 1875 al 1881, costituisce una delle più interessanti zone archeologiche dell'antichità. L'Altis, il recinto sacro che si vuole tracciato da Eracle, riunisce le più importanti rovine del sito. A settentrione i grandiosi resti dell'Heraion, tempio di Era del VI secolo a.C., nel quale è stato rinvenuto l'Ermete di Prassitele, a meridione il grande tempio di Zeus, del 460 a.C., con i due frontoni e le 12 metrope di grande bellezza del Maestro di Olimpia (che rappresentano le 12 fatiche di Eracle) e la gigantesca statua crisoelefantina di Zeus di Fidia (una delle "7 meraviglie del mondo", oggi scomparsa). Poi statue votive dei vincitori delle gare, la Nike di Perionio, i "tesori" (piccole celle dedicate alle diverse città greche).


toro di Regilla dedicato a Zeus

 Al centro il Pelopion (recinto sacro, nucleo originario del santuario), il Meetron (un piccolo tempio dedicato alla madre degli dei). A Nord Est il Philippeion (dedicato nel 338 a.C. da Filippo di MAcedonia dopo la vittoria di Cheronea) e il Pritaneion (sede degli amministratori del santuario, del  VI secolo a.C., a pianta quadrata). A oriente il "portico di Eco" (a due navate, dorico all'esterno e ionico all'interno). dall'angolo Nord Est, attraverso un passaggio coperto a volta di età augustea, si raggiunge lo Stadio, alle pendici del monte Cronio. A sud c'è l'Ippodromo, distrutto in età medievale. Un grande albergo per gli stranieri di riguardo era il Leonidaion (IV secolo a.C.). Poi resti di edifici termali di età romana.

Il Museo di Olimpia è uno dei principali musei della Grecia. Ospita opere scoperte nell'Altis che vanno dalla peistoria al VII secolo d.C. I suoi capolavori sono l'Hermes con Dionisio di Prassitele, i frontoni del Tempio di Zeus del Maestro di Olimpia (con le metope delle 12 fatiche di Eracle), la Vittoria di Paionios e la coppa di Fidia. La sua collezione di bronzi antichi è la più grande del mondo. Il museo ospita anche una collezione preistorica e protostorica (del Neolitico - 4300-3100 a.C. -, dell'Antico elladico - 2700-2000 a.C. -, del Medio elladico - 2000-1600 a.C. -, del periodo Olimpiao - 1600-1100 a.C. -) e tre lastre di bronzo Assire (periodo neo-Ittita, VIII secolo a.C.). Poi bronzi, terracotte, sculture. E tanto altro.

 

[Queste brevi note sono state realizzate con il contributo dell' Enciclopedia Universale Rizzoli Larousse (N.d.R.)]

PIANTINA di OLIMPIA  »

dal 1989 Olimpia è entrata a far parte della "World Heritage List - Patrimonio Mondiale dell'Umanità" UNESCO


Maria José, Vera e Sonia a Olimpia


Heraion, Olimpia


Palestra, Olimpia


Godoy e le "olimpioniche", Stadio


le "olimpioniche" Maria José, Vera, Sonia


Frontone occidentale del Tempio di Zeus


Frontone occidentale del Tempio di Zeus


buoi aggiogati per l'aratura [ETRUSCHI]


Zeus rapisce Ganimede, 480 a.C.


protome bronzea di grifone, VII a.C.


testa neo-Ittita di toro, VIII sec.a.C.


"olipmpionica" Vera, Stadio


lastra bronzea Assira, VIII sec.a.C.


elmo [ETRUSCO] dei Dinomenidi


"partenza del guerriero (Anfiario)", 580 a.C.


ceramica micenea, XIII secolo a.C.


gattino in terracotta

VIDEO:

L'Antica Olimpia
drone video, 2014 [13']

Olimpia, cronache antiche 2018 [29'33]

Ancient Olympia
drone video, 2022 [2'00]

Il Museo di Olimpia
2023 [1h02'41]

Frontone Tempio di Zeus, 2021 [1'34]

Splendore del Tempio di Zeus in 3D, 2019 [9'33]

Tempio di Zeus
in 3D, 2019 [4'04]]

Claudio Maccherani, 2020