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Castello di Montemolino (Todi, Perugia) Il nome 'Montemolino' deriva dalla posizione elevata (più di 200 metri di altitudine) e dall'antica presenza di numerosi molini di grano sul sottostante fiume Tevere. Il luogo ha sempre avuto una notevole importanza strategica per la presenza del ponte sul fiume Tevere (ponte "Montemolinum", citato da Quirino Colono nell’assedio di Porsenna a Todi), passaggio quasi obbligato per andare nell'Italia centro-meridionale. Nel corsodei secoli è stato distrutto, abbandonato e ricostruito più volte: 1190, 1282, 1310, ...(?)..., ricostruito nel 1924, restaurato nel 2012. |
Nel 1310 si combatté a Montemolino una sanguinosa battaglia tra guelfi e ghibellini tuderti, con i guelfi appoggiati da Perugia e i ghibellini da Spoleto, Narni, Terni e Amelia. Si racconta che ben 600 soldati ghibellini furono uccisi, feriti o fatti prigionieri. Il castello è ben conservato e adibito ad abitazione privata. La porta, ad arco a tutto sesto, è sormontata da una lunetta con all’interno un affresco raffigurante la Vergine, San Michele Arcangelo e San Cristoforo. Dal mastio, nel quale si aprono alcune finestre, con resti di beccatelli alla sommità, si domina la struttura castellana circondata da un’alta cinta di mura alla quale è addossato il nucleo abitativo. La chiesa parrocchiale, dedicata a San Michele Arcangelo, è stata realizzata all'inizio del secolo scorso sul vecchio impianto rinascimentale, a sua volta ampliamento del primitivo edificio romanico del XII secolo (di cui sono ancora visibili l'abside e l'ultimo tronco della navata, coperta a falde con struttura lignea). Vicino al castello c'è una grande struttura cinta da alte e massicce mura, forse una cisterna romana |
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Claudio Maccherani, 2021 |