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Pieve dei Santi Cosma e Damiano di Canoscio, Città di Castello (Perugia) La Pieve di Canoscio, del XII secolo, costruita sulle rovine di un'antica chiesa del VI secolo, è dedicata ai Santi Cosma e Damiano (medici orientali martirizzati nel 303 dall'Imperatore Diocleziano). Di architettura romanica, a pianta rettangolare a un'unica navata, termina con un abside semicircolare e ha una facciata "a capanna" e un campanile "a coda di rondine" (o "a vela"). La chiesa è stata ripristinata nelle sue condizioni originarie nel 1990 dall'arciprete Don Giuseppe Lignani sotto la direzione dell'architetto Giuseppe Castellucci di Firenze e successivamente è stata più volte oggetto di restauro. Durante i vari restauri sono stati riportati alla luce gli affreschi che la ricoprivano interamente. |
Il capolavoro della Pieve è la "Madonna della Misericordia", un affresco di metri 5x4 nel quale la Madonna protegge sotto il suo manto la Confraternita dei Santi Cosma e Damiano e li salva dalla peste nera che nel 1347-1348 decimò un terzo della popolazione dell'Alta Valle del Tevere, la più antica immagine della Madonna della Misericordia d'Italia (e del mondo, N.d.R.) risalente al 1348. La Pieve contiene affreschi del XIV e XV secolo, anche sovrapposti. Oltre alla Madonna della Misericordia ci cono San Sebastiano (protettore dalla peste), Madonna del latte col Bambino, i Santi Cosma e Damiano (cui è dedicata la Pieve), Sant'Antonio Abate (il fondatore del monachesimo cristiano e il santo delle tentazioni demoniache), Sant'Antonio da Padova (il "Santo dei Miracoli", portoghese nato a Lisbona), San Pietro, San Domenico, San Cristoforo (patrono di viandanti e pellegrini) e altri. E c'è una rara e affascinante "Trinità tricefala". Anticamente la Pieve era inclusa in un castello-fortilizio difensivo. A 50 metri c'è la "Casa Ospitale della Madonna" fatta costruire a proprie spese a fine 1800 dall'Arciprete Don Francesco Volpi per ospitare i pellegrini. |
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In cima al colle, da un'edicola fatta costruire nel 1348 da Vanni di Iacopo, abitante del luogo, per ospitare una "Maestà" della Vergine Maria come ringraziamento per essere sopravvissuto alla pestilenza e dall'affresco della "Madonna del Transito" lì realizzato, sorse l'attuale Santuario della Madonna del Transito di Canoscio, un'importante Basilica del culto mariano. |
Claudio Maccherani, 2021 |