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Tarquinia (in etrusco "Tarch(u)na") è uno dei 44 siti italiani inseriti nella lista dei Siti UNESCO Patrimonio dell'Umanità. La necropoli - "collina dei Monterozzi" -, VII secolo a.C., ha circa 200 tombe (nel XIX secolo se ne contavano più di 600) che contengono una serie di affreschi che rappresentano il più cospicuo nucleo pittorico a noi giunto di arte etrusca. I sepolcri più interessanti sono le tombe denominate "del Guerriero", "della Caccia e della Pesca", "delle Leonesse", "degli Auguri", "dei Giocolieri", "dei Leopardi", "delle Leonesse", "dei Festoni", "del Barone", "dell'Orco", "degli Scudi", "dei Baccanti". Parte dei dipinti - tombe "delle Bighe", "del Triclinio", "del Letto Funebre", "della Nave" - sono custoditi nel Museo Archeologico Etrusco di Tarquinia. Il Museo è ospitato a Palazzo Vitelleschi (XV secolo) e contiene reperti del VII secolo a.C.: materiale villanoviano, sarcofagi , ceramche, vasi dipinti, reperti importati da Grecia -Fenicia-Egitto, buccheri, monete, ex-voto, gioielli, i "Cavalli Alati" che faceva parte della decorazione del tempio dell’ "Ara della Regina". |
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Tuscania, "Bandiera
Arancione Touring Club Italiano" |
dal 2004 le necropoli di Tarquinia e Cerveteri sono entrate a far parte della "World Heritage List - Patrimonio Mondiale dell'Umanità" UNESCO |
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Il sito comprende le due necropoli della Banditaccia e Monterozzi, i principali cimiteri delle antiche città-stato etrusche di Cerveteri e Tarquinia. Complessivamente hanno fornito gran parte delle scoperte archeologiche legate a questa civiltà nel corso di nove secoli. La necropoli vicino Cerveteri, nota come la Banditaccia, contiene migliaia di sepolcri organizzati in modo simile ad una pianificazione urbana, con strade, piazzette e quartieri. Il sito, vasto 20 ettari, risale al nono secolo a.C. e contiene tipologie disparate di sepolcri: trincee scavate nella roccia; tumuli, spesso contenenti più di una tomba; ed altri, sempre scavati nella roccia, a forma di capanne o casette, con strutture riccamente dettagliate. La necropoli della Banditaccia, una della più grandi dell’antichità, è una riproduzione della “città dei vivi”. Poiché ci rimangono solo poche testimonianze scritte sugli etruschi, questo sito rappresenta un eccezionale esempio dell’architettura domestica etrusca dalle origini fino al periodo ellenico. La necropoli di Tarquinia, conosciuta anche come Monterozzi, contiene 6000 sepolcri scavati nella roccia. Con i suoi 130 ettari, è il complesso più esteso che si conosca. Tarquinia è conosciuta per le sue 200 tombe dipinte, della quali la più antica risale al settimo secolo a.C. Questi dipinti sono l’unica importante testimonianza di arte classica del periodo pre-romano esistente nel bacino del Mediterraneo. Complessivamente, i cimiteri etruschi di Cerveteri e Tarquinia costituiscono rare e preziose testimonianze di questo popolo che instaurò la prima civilizzazione urbanizzata nel Mediterraneo occidentale, sopravvissuta per circa 700 anni dall’ottavo al primo secolo a.C., nei territori dell’Italia centrale che vanno dal Lazio alla Toscana. |
![]() vaso (bucchero) |