il Duomo di Orvieto, 1997

 


la "rupe" di Orvieto, 1997

Sulle tracce degli Etruschi
Claudio Maccherani, Perugia, 2014

 

04 - Orvieto ipogea
30/07/1997

(Claudio, Vera, Godoy, Maria José - 14 foto di Claudio Maccherani )

[CLICK per ingrandire le foto]


uno dei Pozzi Etruschi di "Orvieto Underground", 1997 (foto Claudio Maccherani)


Godoy, Maria José, Vera, Claudio

 

"Orvieto Underground", 1997

Notizie attendibili riguardanti i primi insediamenti umani a Orvieto risalgono al VII secolo a.C., ma è da ritenersi che il luogo fosse già abitato sin dall'Età del bronzo e del ferro.

Orvieto Ipogea [14 foto]

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L'etrusca "Velzna", denominata dai romani "Volsinii" sorgeva nei pressi di un famoso santuario etrusco, Fanum Voltumnae, meta ogni anno degli abitanti dell'Etruria che vi confluivano per celebrare riti religiosi, giochi e manifestazioni. La città ebbe, dall'VIII al VI secolo a.C., un notevole sviluppo economico, di cui beneficiavano ricche famiglie, e un incremento demografico che mostra l'apertura di una città multietnica. La città raggiunse il massimo splendore tra il VI e il IV secolo a.C. Era una delle città-stato della dodecapoli etrusca.

Tra la fine del IV e l'inizio del III secolo a.C. l'equilibrio sociale che aveva permesso la crescita della città, si incrinò, i ceti popolari conquistarono il governo della città, il dissidio tra le classi divenne violento, e i nobili chiesero aiuto ai Romani. Questi, nel 264 a.C., colta l'occasione, inviarono l'esercito a Volsinii e, invece di sottometterla, la distrussero e deportarono gli abitanti scampati all'eccidio sulle rive del vicino lago di Bolsena, dove sorse Volsinii Novi (Bolsena).

Nel sottosuolo di Orvieto ci sono di circa 1.200 grotte, cunicoli e cavità. Affascinanti e misteriosi i pozzi etruschi, condotti verticali per di più quadrangolari di cm. 120 x 80, profondi fino a 60 metri, ma alcuni raggiungono anche i 90 metri. Ai lati hanno una serie di rientranze dove, si presume, venivano inseriti dei pali di legno per permettere allo scavatore di scendere e risalire. Tutto chiaro. Ma occorre tener presente che la profondità di diversi pozzi etruschi varia da 60 a 90 metri. Come si fa a scendere per tutti questi pioli, scavare per un certo tempo con il piccone e  risalire? Al di là dei naturali problemi di claustrofobia, non ci sono anche problemi di luce e, soprattutto, di respirazione? Comunque i pozzi etruschi sono lì e qualcuno li ha fatti. Ma come?

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 by Claudio Maccherani, 2012